Le nostre aree di Risarcimento Danni:
Se hai subito un danno e ritieni di avere diritto ad un risarcimento, un’azione legale tempestiva ed efficace ti eviterà di commettere errori che potrebbero pregiudicare la possibilità di ottenere il giusto risarcimento. La legge prevede che chiunque causa ad altri un danno ingiusto è tenuto a risarcirlo. Si definisce infatti danno quel pregiudizio che deriva da un comportamento colposo ossia causato da negligenza, imperizia o imprudenza oppure da un comportamento volontario di un altro soggetto.
Il danno può essere risarcito solo se è considerato “ingiusto” cioè se il pregiudizio alla posizione altrui non è giustificato da una norma che autorizza o impone quel determinato comportamento, come accade in caso di legittima difesa. Il danno può anche derivare dal comportamento materiale tra due soggetti che non sono legati da alcun rapporto precedente, come accade nel caso del sinistro stradale.
In questi casi il danneggiato, per poter ottenere il risarcimento, oltre a provare l’esistenza di un danno ed il fatto che questo deriva dal comportamento di un terzo, dovrà dimostrare anche che questo comportamento è stato negligente. Il danno può anche essere la conseguenza dell’inadempimento di un contratto. Si pensi al caso dell’intermediario finanziario che non dando esecuzione ai suoi obblighi di informazione nei confronti del cliente lo induca ad effettuare una operazione di borsa che si rilevi poi fallimentare.
In questi casi il danneggiato potrà limitarsi a contestare alla sua controparte una condotta negligente provando anche che da questo comportamento è derivato un danno. Sarà poi compito dell’altra parte provare di avere eseguito correttamente gli obblighi che derivano dal contratto. Infine, vi sono delle situazioni in cui anche se le parti non sono legate da alcun contratto si ritiene che, per effetto del particolare rapporto che viene ad instaurarsi tra di loro e del contesto in cui ciò matura, i loro obblighi siano regolati come se esse avessero stipulato un contratto.
Nelle ipotesi di violazione di tali obblighi si parla quindi di responsabilità da “contatto sociale”. E’ il caso, ad esempio, del rapporto che lega il medico e la casa di cura al paziente. Va comunque sempre tenuto presente che il danno può essere risarcito solo se esso è conseguenza immediata e diretta del comportamento del danneggiante. Per questo motivo, chi intende chiedere il risarcimento deve sempre dimostrare che il pregiudizio si trova in rapporto di causa-effetto rispetto alla condotta del danneggiante. Si parla in questi casi di prova del nesso causale.
In ogni caso, il danno va dimostrato sia sotto il profilo della sua sussistenza sia sotto il profilo della sua quantificazione. Può accadere tuttavia che a fronte della prova certa dell’esistenza di un danno, non sia possibile quantificarlo. In tali ipotesi il Giudice può procedere ad una quantificazione secondo principi di equità, si tratta della c.d. valutazione equitativa del danno. Si precisa che questa regola presuppone sempre che sia dimostrata l’esistenza di un danno, non potendo il Giudice utilizzare i suoi poteri equitativi per accertare la sussistenza del pregiudizio la cui prova sarà sempre onere del danneggiato.