Unioni civili
Le Unioni civili hanno avuto ingresso nell’ordinamento giuridico italiano, con l’emanazione della Legge n. 76 del 20 maggio 2016 c.d. Legge Cirinnà. Possono costituire un’unione civile due persone maggiorenni dello stesso sesso, mediante dichiarazione dinnanzi ad un ufficiale dello stato civile alla presenza di due testimoni.
Questo è quanto disposto dal 2 comma della Legge Cirinnà che va però integrato con le disposizioni dettate dal D.Lgs. 19 gennaio 2017, n. 5 recante “Norme di adeguamento delle disposizioni dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni ed annotazioni alla nuova disciplina delle unioni civili”.
Il documento attestante la costituzione del vincolo deve contenere:
I dati anagrafici delle parti e la loro residenza;
-L’indicazione del regime patrimoniale delle parti;
-L’identità e la residenza dei testimoni.
E’ prevista la registrazione degli atti di unione civile nell’archivio dello stato civile. Rispetto al matrimonio la Legge n. 76/2016 non fa cenno né all’obbligo di fedeltà né a quello di collaborazione. Pertanto gli obblighi reciproci derivanti dall’unione civile a carico delle parti riguardano la coabitazione, l’assistenza materiale e morale, nonché la contribuzione ai bisogni comuni in relazione alle proprie sostanze.
Nel matrimonio civile la moglie aggiunge il cognome del marito al proprio, mentre per l’unione civile è possibile che la coppia scelga il cognome di famiglia. Le parti infatti, mediante dichiarazione all’Ufficiale di stato civile, possono indicare un cognome comune scegliendo tra i loro cognomi; inoltre la parti potranno anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome, se diverso.
La nuova disciplina prevede una serie di cause impeditive per la costituzione dell’unione civile, la presenza delle quali determina nullità dell’unione stessa. Costituiscono causa di nullità dell’unione civile:
-La sussistenza per una delle parti di un vincolo matrimoniale o di un’unione civile con altra persona;
-L’interdizione di una delle parti per infermità di mente;
-La sussistenza di un rapporto di affinità o parentela tra le parti;
-La condanna definitiva di una delle parti per omicidio consumato o tentato nei confronti di chi sia stato coniugato o unito civilmente con altra parte.
La nullità dell’unione può essere impugnata da ciascuna delle parti dell’unione civile, dagli ascendenti, dal pubblico ministero e da tutti coloro che abbiano un interesse legittimo ed attuale per impugnarla. Con riferimento ai profili successori, la Legge n. 76/2016 rinvia alle norme del Codice Civile per quel che concerne l’indegnità, la tutela dei legittimari, le disposizioni relative alla successione legittima, alla successione legittimaria, alla collazione ed al patto di famiglia.
Se il legame affettivo relativo all’unione civile è venuto meno, è possibile sciogliere il rapporto come avviene per il matrimonio, tuttavia, a differenza di quanto avviene nel matrimonio, le unioni civili si possono sciogliere in modo più rapido in quanto alle stesse non si applica la disciplina della separazione, quale fase prodromica al divorzio, ma è sufficiente che le parti comunichino all’Ufficiale di stato civile la loro intenzione di dividersi. Una volta trascorsi tre mesi si può proporre domanda di divorzio con la possibilità di riconoscere alla parte economicamente più debole il diritto agli alimenti e l’assegnazione della casa nella quale la coppia aveva fissato la propria residenza.
In caso di scioglimento dell’unione civile, come avviene in caso di divorzio, l’attribuzione del diritto all’assegno di mantenimento comporterà, in assenza di matrimonio o di una nuova unione civile, il diritto al pagamento del 40% del TFR dell’ex partner, maturato negli anni in cui il rapporto è coinciso con l’unione civile.
Inoltre, vengono estesi tutti i diritti conseguenti alla sospensione del rapporto di lavoro previsti dalla legge cioè:
-Le disposizioni in materia di permessi per l’assistenza in caso di disabilità accertata del coniuge;
-Le disposizioni per l’ipotesi dei permessi in caso di lutto o di eventi particolari;
-Le disposizioni in materia di trattamento economico per l’assistenza a persona affetta da disabilità accertata;
-Le disposizioni relative la priorità a richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale per le necessità di assistenza al partner affetto da patologie oncologiche.