Negoziazione Assistita
La negoziazione assistita è un istituto introdotto dall’art. 6 della l. 10 novembre 2014, n. 162 che consente ai coniugi di giungere ad una soluzione consensuale di separazione, di divorzio o di modifica delle condizioni di separazione e di divorzio, in via stragiudiziale. Si tratta di un procedimento caratterizzato dalla sostituzione dell’attività del giudice, con quella di due o più avvocati, che svolgono la funzione di garante della correttezza e della legalità della procedura negoziale intrapresa.
Il procedimento consiste nella stipula di una convenzione, redatta in forma scritta, attraverso la quale i coniugi convengono di cooperare in buona fede e lealtà per risolvere in via amichevole la controversia, tramite l’assistenza di avvocati, in modo tale che questi possano certificare l’autenticità delle firme apposte all’accordo delle parti. Una volta redatta la convenzione, avranno inizio le trattative tra i coniugi che, in caso di esito positivo, si concluderanno con la stesura dell’accordo contenente le condizioni stabilite di concerto tra i coniugi, all’esito delle trattative.
L’accordo verrà dunque sottoscritto e unitamente alla convenzione ed alla produzione documentale, verranno trasmessi entro 10 giorni alla Procura della Repubblica presso il Tribunale competente che procederà all’apposizione del nullaosta, dopo aver verificato la regolarità degli atti.
Invece in presenza di figli minori, figli maggiorenni non autosufficienti, portatori di handicap o incapaci, la Procura prima di concedere l’autorizzazione, verificherà la conformità delle condizioni pattuite all’interesse dei figli con la conseguenza che, difettando tale presupposto, entro 5 giorni trasmetterà gli atti al Presidente del Tribunale, perché fissi, entro i successivi 30 giorni, la comparizione delle parti.
A seguito del rilascio del nullaosta o dell’autorizzazione da parte della Procura, è onere di almeno uno degli avvocati che hanno assistito le parti, trasmettere copia autentica dell’accordo all’ufficiale dello stato civile del Comune in cui il matrimonio fu iscritto o trascritto, che procederà alla trascrizione dell’accordo nel registro di stato civile.